La Legge di Bilancio 2020, per il periodo d'imposta successivo al 31 dicembre 2019, ha introdotto una nuova versione del “vecchio” Credito d’imposta R&S ex art. 3 D.L. 145/2013, ovvero “il credito d’imposta per R&S, Innovazione tecnologica, Design e altre attività innovative”.
Essa tuttavia, si aggiungerà a diverse altre opportunità a sostegno dell’ampio spettro dell’Innovazione.
Ad esempio, tra le misure che verranno presto attivate, due sono previste dal Decreto Crescita (d.l. 30 aprile 2019, n. 34, coordinato con la legge di conversione 28 giugno 2019, n. 58), attraverso la decretazione attuativa.
In particolare, si tratterà dei seguenti due ambiti.
1) Ricerca e Sviluppo
agevolazioni a sostegno di progetti di Ricerca e Sviluppo per la riconversione dei processi produttivi nell'ambito dell'economia circolare al fine sostenere la progressione delle attività economiche verso un modello di economia circolare, con decreto del Ministero dello sviluppo economico, previa intesa in “conferenza unificata”, , verranno definiti i criteri, le condizioni e le procedure per la erogazione e la concessione delle agevolazioni finanziarie a sostegno di “progetti di ricerca e sviluppo finalizzati ad un uso più efficiente e sostenibile delle risorse”, nei limiti stabiliti dal regolamento (UE) 651/2014 (articoli 4 e 25).
Le disponibilità complessive ammonteranno a 140 milioni di euro.
Forme delle agevolazioni
Le agevolazioni sono concesse secondo le seguenti modalità:
• finanziamento agevolato per una percentuale nominale delle spese e dei costi ammissibili pari al 50%;
• contributo diretto alla spesa fino al 20% delle spese e dei costi ammissibili.
Beneficiari
Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese ed i centri di ricerca che, alla data di presentazione della domanda, hanno le seguenti caratteristiche:
• iscrizione nel Registro delle imprese e posizione regolare con gli adempimenti di cui all'art.9 c.3, primo periodo, del decreto del Presidente della Repubblica 7 dicembre 1995, n. 581;
• operatività prevalente nel settore manifatturiero oppure in quello dei servizi per le imprese manifatturiere;
• disponibilità di almeno due bilanci approvati e depositati;
• assenza di procedura concorsuale o stato di fallimento, di concordato preventivo, di amministrazione controllata, di liquidazione (anche volontaria), o di qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente;
• Le richieste possono essere inoltrate anche da più imprese congiuntamente tra loro o con organismi di ricerca, fino ad un massimo di tre soggetti “co-proponenti”. In questi casi, i progetti dovranno essere realizzati mediante “contratti di rete” o altre forme contrattuali di collaborazione, quali, ad esempio, accordi di parternariato o forme consortili.
I progetti di ricerca e sviluppo devono:
prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a euro 500.000 e non superiori a euro 2 milioni;
• avere una durata tra i dodici mesi e i trentasei mesi;
• essere realizzati nell'ambito di una o più unità locali ubicate nel territorio italiano;
• prevedere attività di ricerca e sviluppo, che siano:
- o finalizzate alla riconversione produttiva delle attività economiche attraverso la realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali Key Enabling Technologies (KETs);
- o strettamente connesse tra di loro in relazione all'obiettivo del progetto;
- o relative a:
a) innovazioni di prodotto e di processo in tema di utilizzo efficiente delle risorse e di trattamento e trasformazione dei rifiuti, compreso il riuso dei materiali nell'ottica dell’economia circolare, o a «rifiuto zero» e della compatibilità e sostenibilità ambientale (innovazioni eco-compatibili);
b) sistemi, strumenti e metodologie per lo sviluppo delle tecnologie per la fornitura, l'uso razionale e la sanificazione dell'acqua;
c) progettazione e sperimentazione di modelli di prototipi tecnologici integrati, finalizzati al rafforzamento dei percorsi di simbiosi industriale, (ad esempio, mediante definizione di un approccio sistemico alla riduzione, riciclo e riuso degli scarti alimentari o allo sviluppo di sistemi di ciclo integrato delle acque e al riciclo delle materie prime);
d) strumenti tecnologici innovativi in grado di aumentare il tempo di vita dei prodotti e di efficientare il ciclo produttivo;
e) sperimentazione di nuovi modelli di “smart packaging”, che prevedano l'utilizzo anche di materiali “recuperati”;
f) sistemi di selezione del materiale multileggero, finalizzato ad aumentare le quote di recupero e di riciclo di materiali piccoli e leggeri.
2)
Digital transformation
Agevolazioni per le PMI, per la realizzazione di progetti, di importo almeno pari a 50.000 euro, di trasformazione tecnologia e digitale finalizzati a sviluppare ed incrementare i seguenti fattori:
• tecnologie abilitanti individuate nel piano Impresa 4.0 (advanced manufacturing solutions, addittive manufacturing, realtà aumentata, simulation, integrazione orizzontale e verticale, industrial internet, cloud, cybersecurity, big data e analytics);
• tecnologiche digitali di filiera finalizzate all’ottimizzazione della gestione della catena di distribuzione e della gestione delle relazioni con i diversi attori, al software, alle piattaforme e applicazioni digitali per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio;
• altre tecnologie quali sistemi di e-commerce, sistemi fintech, sistemi di pagamento mobile e via internet, sistemi elettronici per lo scambio di dati (electronic data interchange, EDI).
Natura delle agevolazioni
Le agevolazioni finanziarie copriranno fino al 50% dei costi ammissibili, sotto forma di contributo a fondo perduto e di finanziamento agevolato.
Le disponibilità complessive ammonteranno a 100 milioni di euro.
Beneficiari
Possono richiedere alle agevolazioni, imprese che:
• operano in via primaria o prevalente nel settore manifatturiero e/o in quello dei servizi alle imprese manifatturiere;
• le imprese che, nel settore turistico sviluppano attività orientate a implementare la digitalizzazione nella fruizione dei beni culturali, anche in un'ottica di maggiore accessibilità a favore dei soggetti portatori di handicap;
• nell'esercizio cui si riferisce l'ultimo bilancio approvato e depositato, hanno conseguito un importo dei ricavi delle vendite e delle prestazioni pari almeno a 100.000 euro;
• hanno approvato e depositato almeno due bilanci.
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Altre misure
Tra le misure utili a finanziare “percorsi” di innovazione e R&S meritano di essere menzionati i “Contratti di sviluppo”, che hanno lo scopo di favorire la realizzazione di programmi strategici e innovativi di rilevante dimensione, oltre che di rafforzare la struttura produttiva del Paese, anche stimolando l’attrazione di investimenti esteri.
Tra i programmi (attività) finanziabili sono previsti quelli di tipo industriale, per la tutela ambientale o nei settori turistici.
Tra le altre misure attive, segnaliamo il bando per grandi progetti di ricerca e sviluppo
nei settori applicativi “Agenda digitale” e “Industria sostenibile” che utilizzano risorse del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca (FRI) (ex D.M. 02/08/2019).
Sono fondi a disposizione di progetti di ricerca e sviluppo di rilevanti dimensioni, che perseguono un obiettivo di crescita sostenibile, nell’ottica di promuovere un’economia efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva, che eserciti un significativo impatto sullo sviluppo del sistema produttivo e dell’economia del Paese, avvalendosi dell’impiego di specifiche tecnologie abilitanti fondamentali.
La misura è ancora attiva, anche se lo sportello è stato aperto il 26/11/19 e le agevolazioni sono assegnate sulla base di una procedura valutativa negoziale. E’ comunque consigliabile affrettarsi.
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